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Lockdown e tamponi ogni giorno, è guerra a chi non si vaccina. La bomba di Guido Rasi

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L'Italia potrebbe presto virare verso il modello austriaco: stretta sui no vax e restrizioni sd hoc per chi evita la dose. Parliamo di sette milioni di persone per le quali Guido Rasi, ex direttore dell'Ema e consigliere del commissario all'emergenza, il generale Figliuolo, delinea i contorni del possibile giro di vite. Tradotto: mascherine e distanziamento sociale da rispettare anche nelle manifestazioni, tamponi rapidi ogni singolo giorno per i lavoratori, lockdown solo per chi non è vaccinato. Sul tavolo anche la "data di scadenza" del green pass, che dovrebbe essere in vigore "almeno fino a marzo, se non fino all'estate". 

 

"Tra una settimana si dovranno prendere altri provvedimenti se i numeri salgono. Non si torna indietro, sarebbe oltraggioso per chi si è vaccinato" attacca Rasi in una intervista al Giornale. Gli adulti non vaccinati sono le "vittime predestinate della quarta ondata. Per loro il vaccino sarebbe una protezione personale fondamentale", avverte l'ex capo dell'agenzia europea del farmaco. Gli scettici che potevano essere persuasi sono stati convinti, è il ragionamento di Rasi, per gli altri restano solo i divieti. "Vanno adottate altre restrizioni. Queste persone non posso danneggiare l'economia e penalizzare gli italiani immunizzati", perché il green pass non basta: "Il tampone ogni 48 ore non è abbastanza protettivo, si dovrà imporlo quotidianamente a chi va al lavoro o a chi partecipa ad un evento".

 

Sulle manifestazioni contro il green pass che vanno in scena con grande partecipazione in molte città, come Trieste, Milano, Genova, rasi è inflessibile sul rispetto delle regole sugli assembramenti: "Ogni ritrovo deve dotarsi di un servizio d'ordine che imponga mascherine e distanziamento".

 

Insomma, per il consulente di Figliuolo "l'esperienza dell'Austria (che ha imposto lockdown selettivi per i non vaccinati, ndr) va valutata e anche imitata se la situazione dovesse peggiorare". Non solo. Poi avanti con l'obbligo vaccinale per le persone a contatto con il pubblico e le dosi ai bambini dai 6 agli 11 anni appena l'Ema darà il via libera.

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